La validazione dei modelli informativi, uno strumento per garantire la qualità dei contenitori informativi (e del progetto)
di Marco Picinelli, BIM Consultant | BIM Coordinator
La validazione: contesto generale.
In un settore come quello delle costruzioni in cui è necessario contenere i costi e monitorare le prestazioni, ci si affida sempre più spesso a processi quali il Building Information Modeling.
L’uso di questi flussi di lavoro correlata alla gestione di una mole sempre crescente di informazioni che vengono associate ai modelli necessita, durante la fase di autoring e al termine delle milestone, di una verifica, al fine di assicurare che quanto realizzato sia corretto e coerente con quanto richiesto, per l’attivazione delle task successive alla consegna.
Andando per gradi cercheremo di raccontarvi di cosa stiamo parlando e perché l’attività di verifica dei modelli sia sempre più importante.
Cosa si intende per Validazione e perché diventa fondamentale in un processo BIM?
Validare significa garantire che quanto è stato prodotto sia conforme, sia nella forma che nel contenuto, ad uno standard o ad una richiesta e, in sintesi, ad una necessità che ha comportato la produzione di quella informazione o modello. Partendo dal presupposto tale per cui un modello informativo è di per sé un contenitore, validarlo diventa fondamentalmente un’attività di verifica sia del contenitore che del contenuto, in relazione alla documentazione di gestione informativa, e alla fase per cui questa è sviluppata.
È la normativa di riferimento stessa, in particolare l’allegato nazionale (normativa UNI 11337- parte 5) a definire come necessarie le attività – o “livelli” come sono definiti – di verifica, sia per il soggetto Responsabile, sia per le sub-task che son individuate tra i tre citati:
- LV1, è una verifica interna e formale, vale a dire una verifica della corretta modalità di produzione, consegna e gestione delle informazioni;
- LV2, è ancora una verifica interna ma di tipo sostanziale, volta ad accertare la leggibilità, tracciabilità e coerenza delle informazioni contenute nei vari modelli. Viene espletata effettuando, tra l’altro, una verifica del raggiungimento dell’evoluzione informativa dei modelli e elaborati e del livello di sviluppo dei relativi oggetti;
- LV3, è una verifica da effettuarsi a carico del Committente, che potrà decidere di avvalersi anche di una figura terza indipendente rispetto a quelle coinvolte nel processo. Si tratta di una verifica di tipo sia formale che sostanziale che viene svolta su quanto depositato nell’ACDat (ambiente di condivisione dati) e/o ACDoc (archivio di condivisione documenti).
Evidentemente il LV3 è ciò che stiamo cercando, in quanto trattasi di una verifica duplice, sostanziale e formale, che viene svolta sui file depositati all’interno dell’ACDat, condivisi dalla Committenza – o da ente terzo superpartes, da esso incaricato.
Uno degli strumenti che le Stazioni Appaltanti devono utilizzare in una commessa basata sull’utilizzo dei flussi BIM è il Capitolato Informativo, tramite cui vengono richiesti i requisiti informativi e definiti i livelli di sviluppo minimo. È rispetto a questo documento – e quelli generati a seguito della domanda della Committenza, ovvero l’Offerta di Gestione Informativa ed il Piano di Gestione Informativa seguente – che avvengono le attività di verifica e controllo.
Durante lo sviluppo di un progetto è necessario saper maneggiare, gestire e interpretare una quantità significativa di informazioni e dati, che vanno condivisi con soggetti che intervengono in diverse fasi del ciclo di vita di un’opera. Qualora questi dati non siano confezionati secondo delle modalità specifiche o secondo dei precisi standard, la messa a sistema sarebbe difficoltosa, e verrebbe meno l’obiettivo di facilitare la comunicazione ed i processi a questa correlati. La validazione del modello informativo deve essere quindi effettuata per:
- garantire risultati affidabili nelle fasi successive di sviluppo del progetto,
- per verificare che il modello contenga effettivamente il livello informativo minimo richiesto nel CI e garantito dell’oGI e nel pGI,
- per controllare i parametri implementati (o non implementati) in fase di modellazione e loro relativa compilazione,
- per verificare le interferenze geometriche
- la rispondenza alle normative di riferimento
- la rispondenza agli standard richiesti all’interno del Capitolato Informativo.
Questa attività assume importanza anche relativamente a tematiche di tipo economico, correlate alla validazione dei modelli, alla validazione del progetto o dell’opera costruita.
Pensate se i modelli, prodotti dai soggetti che hanno seguito la costruzione, non avessero i corretti parametri per attivare i processi di gestione (Asset Information Requirements – AIR); oppure se i modelli redatti in fase esecutiva non prevedessero il collegamento a prezziari necessari, in fase di costruzione, per verificare i SAL, rispetto ad una corretta baseline. Solo tramite un’accurata validazione possiamo verificare la rispondenza agli usi e agli obiettivi, per garantire che le scelte e le analisi fatte sui modelli siano corrette e, in ultima analisi, che il prodotto generato da questi processi sia di alta qualità.
Dalla normativa alla pratica: le attività di validazione e l’integrazione nei processi di Project Management.
Avendo chiari i concetti e le ripercussioni che può avere il fare (o non fare) le attività di verifica sui modelli informativi, cerchiamo ora di capire come queste vengono svolte. Tra le attività ricorrenti troviamo:
- Verifica della corretta strutturazione del database esportato dal software di BIM-Authoring;
- Verifica del Livello di sviluppo informativo dichiarato (sia in termini geometrici che alfanumerici);
- Clash Detection;
- Code Checking;
- Attività specifiche quali la verifica di coordinamento tra informazioni presenti nei modelli e negli elaborati esterni ai modelli (come verifica dettagliata del livello di coordinamento LC3), nonché la verifica di un eventuale computo metrico rispetto a quanto modellato seguendo le regole di calcolo dichiarate nella documentazione di gestione informativa;
- Produzione di Report e Dashboard per la comunicazione dei riscontri.
Chiaramente tali attività sono da considerarsi conseguenti al coordinamento LC1, LC2, LC3 che dovrebbero essere proposte su base settimanale o mensile all’interno di un team, così da garantire, nell’attività di validazione ufficiale, modelli allineati alle richieste. Insomma, un po’ come studiare il giorno prima di un esame o prepararlo nei giusti tempi.
Secondo la normativa vigente che impone l’uso di formati aperti non proprietari alle Committenze Pubbliche, ma anche e soprattutto per non vincolare alcun progettista all’utilizzo di strumenti di BIM Authoring specifici, favorendo quindi l’istituzione di un linguaggio comune, l’attività di verifica dovrebbe svilupparsi su modelli informativi esportati in formato IFC. Ovviamente anche l’esportazione, ovvero il confezionamento delle informazioni, sarà oggetto di verifica relativamente a regole di nomenclatura dei Pset, delle entità Ifc dei relativi Type.
Molto importante è anche la comunicazione dei risultati tramite l’uso di dashboard, di reportistica dedicata (Figura 1) e tramite l’esportazione di file BCF (Bim Collaboration Format) di cui abbiamo parlato tempo fa, al fine di rendere note le criticità a tutti i soggetti coinvolti, migliorare l’information model e, non ultima, facilitare la correzione degli stessi.
Figura 1- Dashboard e Report, gli strumenti di comunicazione della Validazione
Risulta evidente sotto diversi aspetti l’intreccio tra tematica BIM e Project Management.
Il primo è individuabile nel fatto che la validazione tramite l’uso di metriche specifiche, permette di dare un riscontro immediato sull’andamento dell’attività di modellazione in relazione all’uso del modello definito e tenere traccia delle percentuali di avanzamento e consolidamento dei modelli. Comprendendo sin da subito lo stato di fatto dei modelli il Project Manager deve, o meno, prevedere attività che incideranno poi su tutto lo sviluppo del progetto o comporterà scelte legate all’accettazione o al rifiuto di un lavoro.
Un altro crossover tra le attività di verifica e quelle di Project Management è individuabile nel fatto che, nella programmazione operativa, ovvero nella definizione del Task Delivery Plan (parte integrante del Master Information Delivery Plan), è necessario prevedere delle tempistiche dedicate sia al BIM Check che al successivo recepimento dei riscontri rilevati. Sempre più spesso, dati i tempi ristretti delle Commesse, non si prevedono queste attività e, di conseguenza, a risentirne è il progetto, in quanto essendo gestito tramite i modelli che sono veicolatori di informazioni, non si garantisce il corretto flusso di dati, e quindi perde di valore tutto ciò che a questo è correlato. Il “chi fa cosa” anche in questo caso è rilevante, così come il quando, e soltanto prevedendo correttamente i task, le responsabilità e le necessarie tempistiche si può realmente garantire che gli output siano rispondenti alle necessità.
Quando effettuare una Validazione? I diversi punti di vista: dalle Stazioni appaltanti ai team di progetto.
L’attività di validazione, come illustrato in Figura 2 è necessaria in ogni fase di progetto. Questo perché potrebbero esserci requisiti informativi differenti (Project Information Requirements variabili) e Livelli di Sviluppo Informativo (Level of Information Need o Level of Development) variabili in funzione anche dell’obiettivo che si vuole raggiungere o delle metriche da tenere monitorate.
Figura 2 – La validazione come atto necessario per il passaggio di fase, per consolidare i livelli di sviluppo e l’affidabilità delle stime economiche.
Nella realtà dei fatti si dovrebbe avere una pre-validazione interna del modello informativo ancor prima della produzione degli output, perché la documentazione e le analisi proposte si basano sulle informazioni che sono associate agli oggetti . Ad esempio durante l’esportazione degli elaborati grafici l’inserimento di un dato incoerente, comporterebbe una non corretta analisi dello stesso, rallentando il processo decisionale e deviandone i risultati, comportando una “fotografia” del progress non affidabile.
Figura 3 – La Validazione prima degli Elaborati da modello, un’azione necessaria
Il plusvalore della Validazione in relazione al prodotto finito: la vera importanza di questa attività.
Risulta chiaro che l’attività di verifica è sempre più necessaria non soltanto come controllo ai soggetti produttori dei modelli, ma soprattutto come “marchio di qualità” di quanto modellato.
In ottica olistica questo contributo è un plusvalore per tutti i soggetti che sono coinvolti nei processi, a partire dalla Committenza che, oltre agli elaborati, riceverà una garanzia sulla qualità e la conformità dei modelli informativi, ma anche per gli stessi progettisti, che possono avere maggiore certezza rispetto alle analisi progettuali proposte. Un vantaggio per tutti, anche per chi nelle fasi successive a quelle di validazione, dovranno utilizzare i modelli prodotti da altri e, non per ultimo, per essere certi che il Cliente sia soddisfatto del servizio realizzato.
Per tutti i motivi sopra citati la Validazione BIM è cresciuta in parallelo con gli strumenti di Quality Assurance (QA) e di Quality Control (QC), che stanno assumendo importanza nel mondo della modellazione informativa.
E voi come vi comportate? Controllate i vostri modelli o vi fidate ciecamente dei vostri fornitori, salvo poi avere rimostranze dai vostri Clienti perché non possono applicare analisi sui database condivisi? E vi risulta sempre semplice inserire le attività di verifica all’interno delle vostre Commesse?
Bimfactory offre attività di validazione dei modelli informativi e consulenze relative all’integrazione con le attività di Commessa, facilitando operazioni di BIM Management e Project Management coordinato, per assicurare che il prodotto finale sia di alta qualità e in accordo con le richieste, avendo sempre il progetto al centro, non il solo modello.